Stati Generali Economia, tanti resoconti mediatici, ma nel piano Colao nulla che faccia un qualsiasi riferimento alla Montagna.

Non si intravede e non si parla di gente e di territori di montagna, le Terre Alte non vengono considerate ed i loro rappresentanti non sono stati coinvolti.

Si parlerà di piano di rilancio nazionale, ma le Terre Alte, che rappresentano il 60% circa del territorio italiano, vengono escluse dal dibattito politico.

Territori, quelli di montagna, già svantaggiati, che ora, in un dibattito fondamentale e rilevante per il futuro economico dell’Italia, vengono trascurati ed ignorati assieme ai loro rappresentanti.

Inutile riempirsi la bocca di “montagna” ma poi alla prova dei fatti poca cosa, anzi infrastrutture purtroppo ancora ferme, investimenti minimi, politiche di rilancio ridotte o inferiori al necessario.

E’ certamente importante studiare i legittimi indennizzi per i tanti imprenditori lesi dalla crisi economica che stiamo vivendo, ma in tutto questo le Terre Alte rivendicano un’attenzione maggiore, non singoli piani per zone limitate, ma vere progettualità di sviluppo socio-economico dei territori di montagna, con pianificazioni di sviluppo infrastrutturale di almeno 10-15 anni, da realizzarsi in base ad una scala di priorità.

Occorrono aiuti per lo sviluppo delle attività produttive, artigianali, commerciali e turistiche; è altresì indispensabile una fiscalità di vantaggio per alcune categorie che operano in zone montane con limitato sviluppo, servono investimenti per la banda larga e nel campo digitale ed è necessaria l’eliminazione di tutte le burocrazie superflue e costose, in particolare per i piccoli Comuni.

Infine, mantenere efficienti quei servizi indispensabili quali trasporti pubblici, scuole, sanità, per fermare l’emorragia dello spopolamento delle Terre Alte.

 

Carlo Personeni – PRESIDENTE FEDERBIM