Lo statuto Federbim - Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano

Federbim

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#RassegnaStampa –

#RassegnaStampa – "𝗗𝗮𝗶 𝘀𝗼𝘃𝗿𝗮𝗰𝗮𝗻𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝗲𝗰𝗼𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗶𝗰𝗶 – 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗻𝘁𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮”

📌Venerdì 28 novembre si è svolto a Torino il convegno nazionale “Dai sovracanoni ai servizi ecosistemici – la montagna che vale all’Italia”, organizzato da FederBIM con il Coordinamento BIM Piemonte e il Patrocinio del Consiglio Regionale, della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino.

Al centro del dibattito il tema del pagamento dei Servizi Ecosistemici, fondamentale per riconoscere il valore strategico della montagna per il Paese.
Ampia la partecipazione di Presidenti e Direttori dei Consorzi BIM, amministratori locali, rappresentanti del mondo scientifico e del Terzo Settore provenienti da tutta Italia.

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato l’importanza dei Consorzi BIM nella gestione della risorsa idrica e nello sviluppo delle aree montane.

Approfondisci qui:
🔗 Il Torinese: https://iltorinese.it/2025/12/…

🔗 La Guida: https://laguida.it/2025/11/…
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🔵 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗮𝗴𝗻𝗮: 𝗮 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗕𝗜𝗠 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝗲𝗰𝗼𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗶𝗰𝗶
Si è svolto venerdì 28 novembre, all’auditorium del Palazzo della Regione Piemonte, il convegno nazionale “Dai sovracanoni ai servizi ecosistemici: la montagna che vale all’Italia”, organizzato da FederBIM, a latere dell’Assemblea ordinaria della Federazione. L’evento è stato realizzato in collaborazione con il Coordinamento BIM Piemonte e con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, della Regione Piemonte, e della Città metropolitana di Torino.

Al centro dei lavori il tema del pagamento per Servizi Ecosistemici, “capace di riconoscere in modo stabile il ruolo della montagna come infrastruttura strategica per il Paese”. L’incontro ha visto un’ampia partecipazione di presidenti e direttori dei Consorzi BIM, sindaci, amministratori locali, del mondo scientifico e del Terzo settore, arrivati a Torino da tutta Italia.

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha riconosciuto il ruolo dei Consorzi BIM nella gestione della risorsa idrica e nel governo delle aree montane. “Il sistema dei Consorzi BIM ha un’esperienza di decine d’anni. L’esperienza maturata in questi anni e il lavoro svolto da FederBIM possono essere un importante contributo alle politiche nazionali e territoriali” ha dichiarato.

Sono seguiti i contributi dei relatori incentrati sull’approfondimento del tema dei servizi ecosistemici da varie angolazioni sulle condizioni alle quali possano essere valorizzati a vantaggio delle comunità locali di montagna. Intervenuti Riccardo Santolini, componente del Comitato nazionale per il Capitale naturale e docente presso l’Università degli studi di Urbino, Daniele Roscino Avetrani, CEO e co-founder di Ecosostenibile.eu S.B.r.l., Francesco De Bettin, Presidente di DBA Group S.p.A., Paolo Gurisatti, economista industriale e docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Angelo Robotto, Direttore Ambiente, Energia e Territorio della Regione Piemonte, e Stefano Banini, Direttore generale di CURSA.

Infine, il presidente FederBIM, Gianfranco Pederzolli ha richiamato il percorso compiuto dalla Federazione e la definizione della rete dei Consorzi BIM come infrastruttura istituzionale e operativa di una politica nazionale per i servizi ecosistemici. “Il messaggio che vogliamo lasciare, in chiusura di questo convegno, è che FederBIM è pronta a fare la sua parte mettendo a disposizione una rete di Consorzi che da settant’anni gestisce i sovracanoni, conosce le concessioni, dialoga con i Comuni, con i concessionari e con le Regioni. Una rete che può diventare, se messa nelle condizioni di farlo, il braccio operativo di una politica nazionale dei servizi ecosistemici nei territori montani”, ha commentato il Presidente.

Il convegno è stata l’occasione per presentare il progetto FederBIM sviluppato in collaborazione con CURSA al fine di sperimentare e implementare una piattaforma abilitante per la produzione di carbon e water credits partendo dalla assunzione di alcuni territori pilota, per sperimentare le soluzioni ipotizzate in coerenza con le norme e la domanda di mercato
Una piattaforma digitale operativa e interoperabile con i sistemi MASE, basata anche su gemello digitale e la tracciabilità dei flussi finanziari, che possa supportare il lavoro dei Consorzi BIM.

A seguito del convegno, nella mattinata di sabato 29 novembre, si è svolta l’assemblea della Federazione all’interno della quale, grazie all’intervento del professor Comi dell’Università di Bergamo si è sviluppato un approfondimento sui Consorzi BIM, sovracanone e programmazione pubblica richiamando le potenzialità dei Consorzi BIM come soggetti di raccordo tra politiche nazionali, scelte regionali e bisogni dei territori montani.
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𝟭𝟬𝟮 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗳𝗮 𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹 𝗱𝗶 𝗦𝗰𝗮𝗹𝘃𝗲 𝗳𝘂 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗱𝗶𝘀𝗮𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝗹𝗲𝗻𝗼�
La diga, appena ultimata, aveva mostrato fin da subito segni preoccupanti: infiltrazioni, perdite d’acqua sotto le arcate centrali. Il bacino si riempì per la prima volta il 22 ottobre a seguito di forti piogge mettendo pressione alle evidenti fragilità strutturali, ma nessuno volle ascoltare i segnali d’allarme.

🔵 𝗔𝗹𝗹𝗲 𝟳:𝟭𝟱 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝟭º 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟭𝟵𝟮𝟯 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗮 𝗰𝗲𝗱𝗲𝘁𝘁𝗲.
Sei milioni di metri cubi d’acqua, fango e detriti precipitarono a valle da 1500 metri di quota, trasformandosi in una colata devastante lungo la valle diretta verso il lago d’Iseo.

Bueggio fu il primo borgo a essere travolto, seguito dalle centrali di Povo e Valbona, dal ponte Formello e dal Santuario della Madonnina di Colere. La fiumana raggiunse poi Dezzo e proseguì verso Angolo, Mazzunno, Gorzone, Boario e Corna di Darfo. In 45 minuti la massa d’acqua raggiunse il lago d’Iseo.

𝗟𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗲 𝗳𝘂𝗿𝗼𝗻𝗼 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝟯𝟱𝟬.
🙏 Ricordare il disastro del Gleno non è solo un dovere storico, ma serve a prevenire, perché negligenza e sottovalutazione non si tramutino mai più in tragedia.
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🔵 "𝗗𝗮𝗶 𝘀𝗼𝘃𝗿𝗮𝗰𝗮𝗻𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝗲𝗰𝗼𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗶𝗰𝗶: 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗻𝘁𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮" - 28 novembre convegno FederBIM a Torino

📍Venerdì 28 novembre l’Auditorium del Palazzo della Regione Piemonte a Torino ospiterà il convegno “Dai sovracanoni ai servizi ecosistemici: la montagna che vale all’Italia”, organizzato da FederBIM, a latere dell’Assemblea ordinaria della Federazione. L’evento è realizzato in collaborazione conil Coordinamento BIM Piemonte e con il patrocinio della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte e della Città metropolitana di Torino.

L’iniziativa, che riunisce amministratori, il ministro Ambiente e Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin ed esperti scientifici, pone al centro il sistema dei sovracanoni idroelettrici pensato in origine come indennizzo per l’uso della risorsa idrica, oggi sempre più vicino ai pagamenti per Servizi Ecosistemici e Ambientali.

🎯 L’obiettivo è confrontarsi sulla valorizzazione e sulla remunerazione in modo trasparente del lavoro di cura dei bacini idrici montani e dei patrimoni forestali svolto dalle comunità di montagna. Il superamento di una visione assistenziale dei territori montani diviene fondamentale per sostenerli come comunità produttive, capaci di generare beneficio durevole per l’intero Paese. In questa prospettiva i sovracanoni diventano la base su cui riflettere sugli strumenti moderni di Pagamento per Servizi Ecosistemici, fondati su basi informative affidabili, dati amministrativi pubblici, regole chiare e tecnologie oggi mature.

👉 Programma e protagonisti
I lavori si apriranno con i saluti istituzionali di Davide Nicco, Presidente Consiglio Regionale del Piemonte, di Marco Gallo, Ass. sviluppo e promozione della montagna della Regione Piemonte, di Igor Bonino, Presidente Consorzio BIM Pellice, e di Matteo Marnati, Ass. Ambiente, Energia e Innovazione della Regione Piemonte. È previsto inoltre il saluto del Sindaco Città Metropolitana Torino, Stefano Lo Russo.

A seguire un approfondimento teorico e operativo, attraverso dei keynote scientifici, sui temi dei servizi ecosistemici. Interverranno Riccardo Santolini, membro Comitato nazionale per il Capitale naturale e docente presso l’Università degli studi di Urbino, Francesco De Bettin, Presidente di DBA Group S.p.A., Daniele Roscino Avetrani, CEO e co-founder di Ecosostenibile S.B.r.l., Angelo Robotto, Direttore della Direzione Ambiente, Energia e Territorio della Regione Piemonte, Paolo Gurisatti, economista industriale e docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e Stefano Banini, Direttore generale di CURSA. Quest’ultimo presenterà il modello progettuale elaborato da FederBIM e CURSA.

Le conclusioni saranno affidate al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che interverrà insieme al Presidente di FederBIM Gianfranco Pederzolli.
Il convegno si rivolge in particolare a Sindaci e amministratori dei Comuni e dei Consorzi BIM associati. Attraverso il confronto tra istituzioni, comunità scientifica e territori possiamo trasformare insieme principi e analisi in scelte operative condivise.
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🔵 Aree interne, Pederzolli, Presidente #FederBIM: a Treia l’esperienza delle comunità per il buon governo dei beni comuni

Durante le Giornate della #SoftEconomy “Comunità presenti e beni comuni. Le radici del futuro”, promosse dalla #FondazioneSymbola, Gianfranco Pederzolli, presidente Federbim, ha portato esempi concreti di gestione condivisa del territorio con un focus sul punto di vista dei Consorzi BIM e delle realtà che, da anni, praticano forme strutturate di gestione collettiva dei beni naturali. “Nelle vallate alpine e appenniniche – ha dichiarato il presidente – il rapporto tra comunità locali e beni comuni non è un tema astratto: è una condizione quotidiana di vita, di lavoro e di responsabilità. È la differenza tra territori che riescono a tenere insieme sviluppo, cura dei luoghi e territori che rischiano di scivolare nell’abbandono”.

Pederzolli ha scelto di legare questo tema alla sua esperienza personale e amministrativa, in quanto presiede l’amministrazione separata degli usi civici di Stenico, in Trentino, e la Riserva di Biosfera MAB UNESCO ‘Alpi Ledrensi e Judicaria’. “In queste aree-ha sottolineato- la gestione comunitaria delle risorse non è un obiettivo da costruire da zero, ma una pratica consolidata che ha attraversato le generazioni e si è aggiornata nel tempo. Gli usi civici, la pianificazione condivisa e gli strumenti di tutela internazionale hanno permesso di mantenere un forte legame tra comunità, territorio e beni comuni. Qui, dove la tradizione degli usi civici è ancora viva, le comunità hanno mantenuto un forte legame con il bosco e con la gestione collettiva delle risorse. Questo non significa che non ci siano problemi o conflitti, ma significa che il bosco è riconosciuto, nella pratica quotidiana, come un bene comune da governare: con regole, con piani, con investimenti, con responsabilità condivise”. Pederzolli ha inoltre chiarito che questo racconto nasce dalla “volontà di mostrare che ciò che molti relatori indicano come strada da intraprendere per rilanciare la montagna è già realtà in diversi territori gestiti dai Consorzi BIM: quest’ultimi –ha precisato il Presidente Pederzolli-sono uno strumento attraverso cui una parte del valore creato da un uso industriale della risorsa idrica torna alle comunità che quei bacini li custodiscono. Questa intuizione, oggi, va riletta alla luce delle nuove sfide. L’energia idroelettrica esiste e potrà continuare a esistere solo se i bacini imbriferi restano in equilibrio. Cioè solo se i boschi, i suoli, le sorgenti, i versanti sono gestiti in modo adeguato. Acqua e foreste sono due facce dello stesso capitale naturale”.

Questo patrimonio di esperienze è già ben radicato in molte realtà alpine e in numerosi Consorzi BIM, mentre in ampie parti dell’Appennino centrale forme analoghe di gestione condivisa sono ancora poco presenti. Per questa ragione FederBIM si propone come mediatore tra territori con maggiore esperienza e aree che stanno avviando percorsi nuovi, con l’obiettivo di rafforzare la capacità delle comunità locali di governare in modo attivo acqua, suolo, boschi e paesaggio. Guardando al futuro, Pederzolli ha richiamato il titolo stesso delle Giornate di Treia.

“Se prendiamo sul serio il titolo di queste giornate, dobbiamo riconoscere che i boschi dei nostri bacini imbriferi sono uno di questi beni comuni strategici. Come FederBIM vogliamo fare la nostra parte, insieme a Symbola e a IFEL, ai Comuni e alle Regioni, perché la ricchezza del bosco non resti un potenziale inespresso, ma diventi una politica pubblica: stabile, programmata, valutabile. Una politica che tiene insieme sicurezza, energia, lavoro e qualità della vita nelle montagne italiane, a beneficio dell’intero Paese. La partecipazione alle Giornate della Soft Economy-ha concluso il Presidente- rafforza l’impegno di FederBIM a sostenere e diffondere queste esperienze, mettendo in rete le conoscenze dei Consorzi BIM e accompagnando imprese e istituzioni del territorio nello sviluppo di percorsi condivisi a sostegno di un modello di green economy e di crescita sostenibile per tutto l’Appennino centrale.
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🔵 𝗔𝗹𝗹𝗲 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗼𝗳𝘁 𝗘𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝘆 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗕𝗜𝗠 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶 𝗕𝗜𝗠 𝗰𝗼𝗺𝗲 “𝗶𝗻𝗳𝗿𝗮𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗲”

Per tre giorni Treia sta ospitando la XIII edizione delle Giornate della Soft Economy “Comunità presenti e beni comuni. Le radici del futuro”, promosse dalla Fondazione Symbola con il Comune di Treia e un’ampia rete di partner nazionali, incentrata sul rapporto tra comunità locali, beni comuni e futuro dei territori. L’evento ha visto FederBIM tra i protagonisti, con l’intervento del direttore Tommaso Dal Bosco dedicato al ruolo dei Consorzi BIM nella gestione del capitale naturale montano, tra risorsa idrica, foreste ed energia rinnovabile.

Dal Bosco ha ripercorso il filo che collega le “istituzioni di territorio” agli attuali strumenti di pianificazione forestale e di riconoscimento dei beni comuni, ricordando come molte delle parole chiave di oggi, dai servizi ecosistemici al capitale naturale, fossero già al centro del dibattito quindici anni fa. Al centro del suo intervento la consapevolezza che l’energia idroelettrica esiste perché esistono boschi e bacini idrici in buona salute, curati ogni giorno dalle comunità che abitano i territori di montagna.
Più volte nel corso del suo intervento il direttore ha citato il Consorzio BIM del Tronto e il suo presidente, Luigi Contisciani, presenza costante e sostenitore delle Giornate di Treia da molti anni, nonché tra i principali promotori del rapporto tra FederBIM e Symbola. Il BIM del Tronto è stato indicato come esempio avanzato di interventi qualificati di valorizzazione delle risorse naturali e, in particolare, della filiera del legno, anche grazie al protocollo tra gli operatori promosso nella Regione Marche. Il presidente Contisciani è intervenuto nei lavori introduttivi della tre giorni, portando la propria esperienza del Consorzio BIM e confermando il sostegno al percorso comune avviato con FederBIM.

“Da tempo siamo convinti che la montagna non sia un costo, ma una infrastruttura che genera valore per l’intero Paese” ha ricordato Tommaso Dal Bosco. “Oggi, con un quadro normativo più avanzato sulle foreste e con strumenti come i Piani Forestali di Indirizzo Territoriale, i Consorzi BIM hanno la possibilità di fare un salto di qualità. Gestiamo risorse legate all’energia idroelettrica. Dobbiamo usarle per tenere insieme sicurezza dei bacini, cura dei boschi e sviluppo locale, riconoscendo in modo esplicito il lavoro quotidiano delle comunità che presidiano questi territori”.

Nel suo intervento Dal Bosco ha indicato tre impegni strategici per FederBIM e per i Consorzi associati: misurare e rendere visibile il patrimonio forestale pubblico nei territori BIM nei bilanci comunali, sostenere la realizzazione dei Piani Forestali di Indirizzo Territoriale come asse di lavoro collegato alla gestione della risorsa idrica e alla sicurezza dei bacini, ricostruire filiere del legno e dei servizi ambientali capaci di offrire lavoro qualificato ai giovani, grazie a tecnologie avanzate e a nuove forme di cooperazione tra enti locali, imprese e comunità.

"I Consorzi BIM sono nati per redistribuire ai territori una parte del valore generato dall’idroelettrico" afferma Tommaso Dal Bosco. "Oggi siamo di fronte a una sfida diversa: trasformare quelle risorse in investimenti stabili sulla cura dei boschi e dell’acqua, sulla gestione certificata delle foreste, sui Piani Forestali di Indirizzo Territoriale. Se il lavoro delle comunità produce meno dissesto, meno danni da eventi estremi e più economia locale, allora deve essere misurato e pagato con equità. Questo è il senso di una montagna che non chiede assistenza, ma vuole essere riconosciuta come infrastruttura viva per il futuro del Paese. FederBIM intende fare la sua parte, aiutando i Comuni e le loro aggregazioni a diventare protagonisti di questa stagione”.

La partecipazione di FederBIM alle Giornate della Soft Economy rafforza la collaborazione con Symbola e con i partner istituzionali presenti. La Federazione avvierà un percorso di confronto con i Consorzi BIM e con i Comuni associati per tradurre gli spunti emersi a Treia in iniziative operative, a partire dalla mappatura del patrimonio forestale pubblico, dall’integrazione tra pianificazione forestale e gestione della risorsa idrica e dalla sperimentazione di schemi di Pagamento per Servizi Ecosistemici nei territori delle terre alte.
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🔵 𝗧𝗿𝗮𝘀𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗱𝗿𝗼𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗶𝗰𝗼
Nel dibattito sul ddl Concorrenza arriva un segnale importante che apre a prospettive positive per il sistema energetico italiano. In audizione alla Camera, Guido Stazi, segretario generale dell’Agcm - Autorità garante della concorrenza e del mercato (meglio nota come Antitrust), ha rimarcato l’importanza di introdurre procedure di gara chiare, competitive e trasparenti per l’assegnazione delle #concessioni idroelettriche.

📍 Un tema spesso complesso, ma decisivo per garantire sviluppo, innovazione e un uso più efficiente delle nostre risorse. Gli #impianti idroelettrici, per loro natura unici e non facilmente replicabili, rappresentano una ricchezza strategica per il Paese. Proprio per questo, superare il sistema delle proroghe automatiche – un impegno assunto anche con l’Unione europea nell’ambito del Next Generation EU – può diventare un’opportunità: aprire il mercato a una #competizione sana, favorire nuovi #investimenti e stimolare l’ingresso di operatori capaci di portare tecnologie più moderne e sostenibili.

👉 La prospettiva è chiara: un settore più dinamico, innovativo e orientato alla crescita, capace di trainare la #transizioneenergetica. Puntare su regole trasparenti non significa solo garantire equità, ma anche sostenere l’efficienza produttiva e costruire un sistema più solido per il futuro.
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🔵 Le violente pio

🔵 Le violente piogge delle ultime ore hanno colpito duramente diversi territori del #FriuliVeneziaGiulia, provocando esondazioni, frane e gravi disagi alla popolazione. L'80 per cento dei comuni interessati sono in provincia di Udine.

Colpito anche il goriziano, dove, nelle aree del comune di Cormons e nella località di Versa, i fenomeni alluvionali hanno causato danni ingenti alle abitazioni e alle infrastrutture, rendendo necessarie complesse operazioni di evacuazione e messa in sicurezza. Purtroppo si contano anche due vittime travolte da una frana.

👉 In molte altre zone della Regione proseguono senza sosta gli interventi per liberare aree allagate, ripristinare la viabilità e garantire condizioni di sicurezza ai residenti. In questo momento difficile, #Federbim esprime la propria vicinanza alle comunità colpite che stanno affrontando ore di paura e incertezza. Il nostro pensiero va anche alle donne e agli uomini che stanno operando instancabilmente: vigili del fuoco, protezione civile, volontari, forze dell’ordine, sanitari e tecnici comunali impegnati nelle attività di soccorso e monitoraggio. La loro dedizione, in condizioni spesso estreme, rappresenta un presidio fondamentale per la sicurezza dei cittadini.
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❓ Lo sapevi che…

❓ Lo sapevi che… 𝗜𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝟰.𝟵𝟯𝟱 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗹𝗶 𝗶𝗱𝗿𝗼𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗶𝗰𝗵𝗲!
Secondo i dati di Terna, nel nostro Paese sono attive 4.935 centrali idroelettriche, tra grandi e piccole. Un numero che racconta quanto l’idroelettrico sia ancora oggi una colonna portante del sistema energetico italiano e una delle fonti #rinnovabili più importanti per la transizione verde.
🏔 Dalle #dighe monumentali delle Alpi alle micro-centrali nascoste nei torrenti appenninici, ogni impianto sfrutta la forza dell’acqua per trasformarla in elettricità pulita.

🔵 A guidare la classifica delle regioni con più #impianti idroelettrici troviamo il Piemonte, con 1.109 centrali, segno di una rete capillare che combina infrastrutture storiche e innovazione tecnologica. Al secondo posto c’è il Trentino-Alto Adige, con 905 impianti, seguito dalla Lombardia, che pur avendo 759 centrali, è prima per potenza installata, con oltre 5.600 MW.

📍 In totale, l’#idroelettrico copre circa il 40% della produzione rinnovabile italiana e continua a essere una delle forme più stabili, affidabili e programmabili di energia verde.
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