Montagna, FederBim: “Ci uniamo al grido d’allarme di Uncem. Ma completiamo il sistema informativo per uno sviluppo consapevole e sostenibile delle terre alte”

FederBim sollecita ministeri e agenzie pubbliche a collaborare per completare il sistema informativo: “I vantaggi per la montagna sono certi e verificabili solo dove c’è la presenza dei Consorzi Bim”

 

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“Ci uniamo al grido d’allarme di Uncem ma completiamo il sistema informativo dei Bim”. Queste le parole di Gianfranco Pederzollipresidente di FederBim. “La possibilità di dare seguito a quanto previsto dalla legge permetterebbe di avere risposte a vantaggio dei territori montani”.

Ci riferiamo ancora una volta alla legge 959 considerata ancora moderna e che può essere ulteriormente sviluppata a beneficio delle terre alte.

“Molta sensazione hanno destato i numeri pubblicati da Uncem nel dossier con cui ha inteso associarsi alle celebrazioni per il 70esimo anniversario della legge 959 del 1953 che la nostra Federazione ha tenuto alla Camera dei deputati lo scorso 14 dicembre.

Il dibattito sulla congruità dei ritorni alla montagna dal prelievo delle sue risorse è aperto da anni e noi ci associamo al grido di allarme di Uncem che reclama un riequilibrio da questo punto di vista. Bisogna poi ricordare che la legge che abbiamo celebrato è articolata su un doppio meccanismo: da un lato l’indennizzo economico, dall’altro la formazione dei Consorzi Bim per la sua gestione. Vanoni stesso, indimenticato ideatore e promotore insieme a Valsecchi della legge ebbe a dire che ‘i Consorzi sono il più importante strumento che lo Stato democratico ha concesso alla montagna per la soluzione dei suoi problemi’. Purtroppo sono pochi i dati certi sull’intero sistema dei bacini idroelettrici italiani”.

FederBim ha spesso evidenziato che facendo un proprio investimento su un sistema informativo, il Si-Bim, nato proprio per ovviare a questa carenza e richiama ministeri e agenzie pubbliche a collaborare per il suo completamento.

“L’unica certezza che possiamo vantare è che i ritorni per la montagna sono certi e verificabili solo dove c’è la presenza dei Consorzi Bim. Dove questi non ci sono nella migliore delle ipotesi non si sa nulla, nella peggiore, c’è una massiccia evasione degli obblighi di legge e pochi o nessun ritorno per la montagna per questo FederBim continua a controllare assiduamente i pagamenti e a promuovere e sostenere i processi di costituzione di nuovi Consorzi”, conclude Pederzolli.