A 70 anni dalla nascita dei Bim: “Un esempio di federalismo fiscale, una legge che ha impatti sulla sostenibilità e sullo sviluppo futuro della montagna”

 

A seguito dell’incontro organizzato da Federbim alla Camera dei deputati per celebrare i 70 anni della legge 959/33, il presidente Gianfranco Pederzolli: “E’ una norma ancora moderna che deve essere presa come esempio. Offriamo ai ministeri un servizio dedicato alla raccolta e all’analisi dei dati sulla montagna e sullo sviluppo sostenibile delle terre alte”

 

legge 959 federbim

 

 

“La Legge 959 rappresenta una tappa fondamentale nella storia della montagna italiana”, queste le parole di Roberto Traversi, deputato del Movimento 5 stelle, a cui è stata conferita dalla Federbim una targa commemorativa destinata al Presidente della Camera, in rappresentanza del Parlamento italiano. “Desidero sottolineare l’importanza dei bacini imbriferi montani, quali attori, non solo dello sviluppo dell’economia montana del nostro Paese, ma anche della difesa del suolo e della lotta al dissesto idrogeologico. L’incontro di oggi rappresenta un’importante occasione di riflessione e di crescita della consapevolezza che solo un’azione comune sinergica fra tutti gli attori in campo può favorire l’avvenimento di un giusto equilibrio fra lo sviluppo, la resilienza alla crisi, il benessere delle comunità locali e la sostenibilità ambientale”.

 

Federbim ha organizzato a Roma, giovedì 14 dicembre, un incontro in occasione del 70esimo anniversario della Legge 959/53, istitutiva dei Bacini imbriferi montani, dei Consorzi e del Sovracanone Bim.

 

“Questa legge è così importante per il Paese perché è un esempio in cui è riconosciuto il federalismo fiscale”, il commento di Gianfranco Pederzolli, presidente di FederBim. “E’ una legge che ha una validità moderna. Settanta anni dopo, questo tipo di modernità  vorremmo fosse presa da esempio per tutte le leggi che vengono presentate oggi. Come Federbim, ci mettiamo a disposizione per collaborare e sostenere il mondo della politica, offrendo ai ministeri un servizio dedicato alla raccolta e all’analisi dei dati concernenti la montagna, di cui siamo portavoce da diversi anni”.

 

Tra gli ospiti anche il professore e antropologo Annibale Salsa, che ha condiviso le sue opinioni in merito alla Legge 959:  “Questa idea geniale recepita dalla legge del cinquantatrè di compensare, attraverso il sistema di sovracanone, le popolazioni custodi delle terre alte è stato un modo assolutamente intelligente per trovare un risarcimento, oltre che economico, soprattutto morale. Ecco noi siamo qui a riflettere su questi concetti in un momento nel quale si stanno recuperando alcuni valori fondamentali come quelli dei beni comuni, dei domini collettivi, degli usi civici, che rimettono la montagna al centro di una nuova attenzione. Chi usa il bene primario dell’acqua in qualche modo deve ripagare chi è custode attento della cura e della cultura del territorio“.

 

Nell’incontro è stato evidenziato più volte l’impatto duraturo che questa norma ha avuto e continua ad avere sulla sostenibilità e sullo sviluppo futuro della montagna italiana.

 

“La storia della montagna, dei Bacini imbriferi, della gestione dell’acqua, si intreccia con gli strumenti della programmazione dello sviluppo. I Consorzi sono modelli di autonomia che conservano le risorse collettive in maniera intelligente, adottando quindi modelli di governance. La strada indicata dai padri fondatori della legge che oggi ricordiamo è probabilmente quella giusta”, spiega Paolo Gurisattieconomista e docente all’ Università Ca’ Foscari di Venezia, mentre Luca De Carlosenatore di Fratelli d’Italia, aggiunge: “Partecipo sempre volentieri più da sindaco che da parlamentare. Ma da quando faccio il parlamentare anche nella doppia veste di chi si lagna e di chi giustamente dovrebbe dare poi anche delle risposte. Tutti dobbiamo fare la nostra parte – ha sottolineato il Senatore – la sindrome di “Nimby”, cioè not in my back yard, non può passare e non può soprattutto condizionare le scelte del governo ma anche delle comunità locali e quindi costringere una parte di territorio ad assumersi tutto l’onere di trattenere l’acqua e un’altra parte l’onere più comodo di usufruirne”.

 

In chiusura è intervenuto anche il senatore Luigi Spagnolli: “Questa legge è stata straordinariamente anticipatrice dell’esigenza attuale di compensare i servizi eco sistemici che i territori periferici fanno nei confronti delle aree urbane. Questa è una legge che potrebbe diventare davvero un modello da seguire per altre norme analoghe in futuro“.

Presenti all’iniziativa organizzata dalla Federbim e moderata dalla giornalista del Sole 24 Ore Flavia Landolfi, anche gli onorevoli Rizzetto, Bagnasco e altri parlamentari.