Nei giorni scorsi la Cassazione ha confermato che i sovracanoni di bacino imbrifero montano andranno pagati anche ai comuni sotto i 500 metri, decisione che ‘onorevole Enrico Borghi, della presidenza Pd alla Camera dei Deputati, ha rivendicato come frutto dell’azione convinta dei Democratici nella scorsa legislatura. Sulla questione è però arrivata una precisazione del presidente di Federbim e del politico ossolano Valter Zanetta: “Bisogna rendere giustizia a tutti coloro che si erano occupati della questione- spiega- la Federbim che aveva sollecitato questo provvedimento, e che aveva richiesto a chi sedeva parlamento allora come me, ero nella commissione bilancio nel 2012 ed all’attuale ministro della Lega Garavaglia, che portammo avanti quel provvedimento. Oggi vedo grande enfasi per questa notizia e ciò mi rende felice. La Cassazione ha dato ragione alla nostra iniziativa legislativa, saranno risorse grandi per il territorio. Spiace vedere l’onorevole Borghi che enfatizza la notizia come se tutto dipendesse da lui e da quella correzione fatta nel collegato del 2015 in Parlamento. Credo si debba rendere conto con esattezza chi propose quella norma e chi l’aveva sollecitata”. Il Presidente di Federbim Personeni commenta: “Risultato ottenuto esclusivamente grazie al nostro operato. La Cassazione ha rigettato i ricorsi promossi da Enel Green Power (EGP) contro la legge 228/2012 art. l co.137 della Legge di Stabilità del 2013. L’eliminazione della barriera altimetrica concessa nel 1956 a favore dei produttori idroelettrici è stata un’ intuizione del 2011 vigorosamente voluta dal Presidente di Federbim. Federbim quale sindacato dei Consorzi BIM, nell’interesse di tutti i Comuni rivieraschi coinvolti, ha creduto fortemente nell’abrogazione di un privilegio nato temporaneo e durato più di 50 anni. I ricorsi vedevano coinvolti il Consorzio BIM Brembo Serio Lago di Como di Bergamo, il Consorzio dell’Adda di Sondrio e il Consorzio Adige di Verona. La Federbim è intervenuta in tutti e tre i casi ad adiuvandum. La Suprema Corte ha dunque posto la parola fine sulla vicenda, sancendo definitivamente la legittimità — sotto il profilo costituzionale e comunitario — della norma che ha introdotto i sovracanoni anche per gli impianti posti al di fuori del perimetro (quindi nei comuni rivieraschi). In forza di tale pronuncia i Consorzi BIM devono ora provvedere a richiedere a EGP il pagamento dei sovracanoni a far data dal 2013, quando cioè questa vicenda ha avuto inizio con i ricorsi prima al Trap di Milano poi al TSAP di Roma. Molto soddisfatto il Presidente di Federbim Carlo Personeni, che sottolinea l’apporto dei propri legali e ringrazia tutti i parlamentari che, sotto diversi governi, in questi anni hanno contribuito a questo importante esito, ed in particolare il Senatore Valter Zanetta, che all’epoca ha perorato la causa di Federbim per l’ottenimento della L.228/12. “Il risultato — conclude Personeni – è un memorabile successo ottenuto grazie all’operato di Federbim”.