Vajont: Il Senato Elimina la Parola “Incuria” dalla Legge sulla Memoria

 

vajont memoria il peso delle parole

 

Roma, 5 luglio 2024 – Con una decisione unanime, il Senato ha rimosso il termine “incuria” dalla legge sulla memoria del Vajont. Questa modifica è stata ritenuta talmente condivisibile da non dover nemmeno passare per l’aula; infatti, il provvedimento è stato approvato in sede legiferante, diventando automaticamente norma. Ora l’atto passa alla Camera dei deputati per il nulla osta definitivo e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Questa modifica giunge dopo anni di richieste da parte delle comunità locali e delle associazioni dei superstiti e rappresenta un atto di giustizia e rispetto verso le quasi duemila vittime della tragedia del 9 ottobre 1963, tra cui oltre 400 bambini.

Mauro Corona, uno dei sopravvissuti, ha sempre sostenuto che il Vajont fosse “una tragedia costruita dall’uomo”. Ora, le sue parole trovano un riscontro istituzionale nella decisione del Senato. Fino a ieri, il termine “incuria” rappresentava una macchia sulla memoria di quella tragedia, suggerendo una negligenza generica che minimizzava le reali responsabilità umane. I comuni di Erto e Casso (Pordenone) e Longarone (Belluno) hanno combattuto per oltre dieci anni affinché questa parola venisse rimossa, supportati dalle associazioni dei superstiti.

Gianfranco Pederzolli, Presidente di Federbim, ha accolto con soddisfazione la modifica alla legge: “Questa non è una semplice questione lessicale. La parola ‘incuria’ rappresentava una ferita per le famiglie delle vittime. Rimuoverla è un atto di giustizia verso chi ha sofferto e un riconoscimento delle battaglie locali per fermare i lavori che causarono la tragedia.”

Pederzolli ha poi ricordato il ruolo cruciale che Federbim ha giocato subito dopo quella tragedia: “Il Consorzio BIM Piave di Belluno riunì in plenaria tutti i comuni che ne facevano parte per una relazione del Presidente sulle attività messe in atto nel dopo tragedia, compresa la valutazione dei danni e le iniziative politiche da assumere a tutela delle popolazioni colpite. A questa assemblea fu tra gli altri invitato l’allora Presidente della Federazione, il quale promise che all’assemblea nazionale dei Consorzi BIM, che si sarebbe tenuta l’indomani a Riva del Garda, avrebbe proposto (e poi ha in effetti ottenuto) la devoluzione di un fondo di solidarietà da parte dei Consorzi BIM di tutta Italia tramite l’utilizzo dei sovracanoni BIM da questi incassati.”

Erano passati ormai 10 anni dal 1953,” continua Pederzolli “L’anno in cui la legge 959 istituì l’indennizzo alle popolazioni di montagna stravolte dalla costruzione delle dighe per la cattura dell’oro bianco delle Alpi, l’acqua che serviva per produrre energia. Dopo anni di battaglie sociali e politich